mercoledì 17 settembre 2008

Link: 11 precarie di legnano si vendono per un posto di lavoro

http://it.youtube.com/watch?v=Zo0XOiVHO9Q

A.A.A.vendesi precarie

Prima, il picchetto su YouTube, in cui annunciavano di essersi messe all’asta. Poi, la decisione di convocare una strip conference in cui «ci spoglieremo, ci denuderemo e ci venderemo per un posto di lavoro, non solo per noi 11 ma per tutti i precari che come noi ogni giorno vengono denudati della loro dignità e dei loro diritti, firmando lettere di licenziamento in bianco, contratti a ore sempre più precari e sempre più flessibili». Sono le ormai celebri centraliniste dell’ospedale di Legnano, «le prime vittime della legge Brunetta», come si definiscono. Che venerdì hanno presentato ai giornalisti il loro problema. E non solo.Sulle note del «Nessun dorma» di Giacomo Puccini sul palco del Teatro Cooperativa di Milano alle 11 e mezza di venerdì è andata in scena la prima conferenza stampa sotto forma di striptease: nascoste dietro un telo che lascia intravedere solo ombre, nove delle undici precarie che finiranno senza lavoro, si sono messe a nudo, perché «sono nude di diritti». La loro storia è fatta di sei anni di contratti a termine, da tre mesi a un anno, attraverso tre diverse agenzie interinali che si sono succedute nel tempo. «Il contratto scadeva il 31 agosto – spiegano – e ci hanno avvisate che saremmo rimaste a casa, quando fino a poco prima l'ospedale ci aveva promesso almeno altri sei mesi di contratto». Il punto è che nel decreto approvato a luglio dal governo è sparita la clausola che obbligava l’azienda all’assunzione dopo 36 mesi di precariato. Tre anni di incertezza e poi si è costretti a ricominciare da capo.«In questi giorni – raccontano le centraliniste licenziate – abbiamo ricevuto centinaia di e-mail di solidarietà da tutta Italia». Alla fine, dopo lo strip “velato”, le precarie vestite da coloratissime vestaglie, escono sul palco con un cartello con scritto: «A.A.A. vendesi precarie» e annunciano, insieme alla Rdb-Cub, uno sciopero di tutti i precari per il 19 settembre prossimo a Roma.

Di che sesso è il tuo cervello?

Secondo alcuni scienziati il nostro cervello può avere un sesso diverso da quello del corpo.
REGNO UNITO – La tesi secondo la quale uomini e donne ragionano in modo diverso è stata in parte confermata da varie ricerche che hanno indicato come l'attività cerebrale cognitiva femminile e maschile siano organizzate in modo differente. C’è però anche chi sostiene che non sempre una mente «femminile» sia necessariamente appannaggio di una donna e viceversa. Il che, in pratica, si traduce nel fatto che ha senso soetenre che diverse donne ragionano «da uomini» e molti uomini, hanno una mentalità più affine a quella femminile. In tal senso, quindi, la differenza tra il modo di pensare di maschi e femmine sarebbe determinata prima di tutto dall’ «inclinazione sessuale» del cervello di ognuno di noi
Fin qui tutto scontato e risaputo. La novità curiosa, però, è che qualcuno ha pensato di mettere online un test che dovrebbe aiutare a capire se si ha un cervello «maschio» o «femmina». A prendere l'iniziatia è stata la BBC, che sul suo sito internet ha messo a disposizione di chiunque un test ad hoc messo a punto dagli psicologi della serie televisiva Secrets of the Sexes, della rete BBC One, per verificare a quale sesso appartiene la propria materia grigia. Si tratta semplicemente di una serie di prove e quesiti, divisi in sei parti, grazie ai quali gli studiosi sono in grado di stabilire delle corrispondenze che consentono di tracciare un profilo dell’identità sessuale del cervello. Bastasapere l'inglese e avere circa mezz’ora di tempo per togliersi la curiosità.

LE MIGLIORI MENTI

Ho visto le migliori menti della mia generazionedistrutte dalla pazzia,affamate, isteriche, nudetrascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di droga rabbiosahipster testadangelo bramare l'antico spaccia paradisiaco che connette alla dinamo stellare nel meccanismo della notte,Ho visto le migliori menti della mia generazioneche mangiavano fuoco in hotel ridipintio bevevano trementina in Paradise Alley,morte,o si purgatoriavano il torace notte dopo notte con sogni, con droghe, con incubi a occhi aperti, alcol e cazzo e balle-sballi senza fine,Ho visto le migliori menti della mia generazioneche vagavan su e giù a mezzanotte per depositi ferroviari chidendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati,Ho visto le migliori menti della mia generazioneche trombavano in limousine col cinese di Oklahoma su impulso invernale mezzonotturnoillampionata pioggia di provincia,Ho visto le migliori menti della mia generazioneche ciondolavano affamate e sole per Houston cercando jazzo sesso o zuppa, e seguivan quel brillante spagnolo per coversar d'America e d'Eternità, tempo sprecato, e poi via per nave in Africa,Ho visto le migliori menti della mia generazioneche crollavano in pianto in bianche palestre nudi e tremanti davanti al macchinismo di altri scheletri,che mordevano sul collo i poliziotti e poi gridolini di piacere una volta in macchina per non aver commesso altro crimine che la propria ganza pederastia e intossicazione,Ho visto le migliori menti della mia generazioneche urlavano in ginocchio nella metro e li trascinavan giù dal tetto sventaglianti genitali e manoscritti,che si facevano dare in culo da pii motociclisti e strillavan di gioia,Ho visto le migliori menti della mia generazioneche facevan pompe a ed eran pompati da quei serafini umani, i marinai, carezze d'Atlantico e d'amor caraibico,che mattino e sera scopazzavan tra roseti ed erba di parchi pubblici e cimiteri spargendo seme liberamente in chiunque si trovasse a passare,che tutti in una risatina singhiozzante finivano poi in un gemito dietro un tramezzo di bagno turco quando l'angelo biondo e nudo veniva a trapassarli con la spada,che perdevan ragazzi amore tolti loro dalle tre megere del fato la megera guercia del dollaro eterosessuale la megera guercia che ci strizza l'occhio dall'utero e la megera guercia che sta lì seduta sul culo pronta a tranciare gli intellettuali fili d'oro del telaio artigiano,
vedo la mia generazione o quel che ne restain auto rubate a velocità assassina verso riviere di ponentee poi accartocciate su spartitraffico in cementofinecorsa di sorrisi e felicità nascostedopo annoiati flirt con la mortevedo la mia generazione o quel che ne restaguardare i nuovi tossici con occhi tossiciche salano guance non più scavatementre labbra incapaci di parolesi serrano su fragorosi silenzivedo la mia generazione o quel che ne restaassumere droga costosa da diviin locali bui di sesso commercialecon asessuati sensualissimi angelicon ali di pipistrellovedo la mia generazione o quel che ne restaarrestare il proprio cammino su una spirale di suoni e luciincapace di vedersi e di vedere senza voglia di capire nel rifiuto del passatonella negazione del futuro ridendo del presentevedo la mia generazione o quel che ne restacaricare gli sbirri per affermare la propria presenzapicchiare sotto i ponti di umide metropoli le sue stesse paurealzare al vento le bandiere della sua impotenzacantare i mantra della sua giovinezza senza ascoltarlivedo la mia generazione o quel che ne restavendere collanine indiane da furgoni infestatiaccovacciate alla stazione di amsterdam in notti di neverimanere sole in centri sociali quando la musica finisceguardare allo specchio immagini sempre più altrevedo la mia generazione o quel che ne restama non l'ho mai giudicata e l'amo per quello che è.


Allen Ginsberg
di Materia Simona

Qualche Beat di saggezza

Eravamo una generazione di furtivi.Capisci?Sapevamo dentro di noi che no serve sbandierare chi sei a quel livello,ossia al livello del pubblico.Era un modo di essere beat - cioè di impegnarci,con noi stessi,perchè per noi tutto era chiaro a che punto eravamo: stufi di tutte le forme,di tutte le convenzioni del mondo.
Jack Kerouac
di Materia Simona

Esseri unici

Guarderei al domani con maggiore serenità se avessi la certezza che ciò che sono,ciò che sono in grado di creare divenisse sul serio tratto distintivo della mia capacità lavorativa.Spesso si investe più del dovuto in cose in cui sai di poter riuscire ma sai che qualcosa ti impedirà di farlo....e che cosa è questa cosa?...la NON meritocrazia....è facile demoralizzarsi,è facile pensare di cambiar strada,andare via da quei progetti che per anni hanno caratterizzato ogni singolo istante di sacrificio e fatica della propria vita...è disfattista,è disincantato l'atteggiamento con il quale si affronta questa possibilità di un ' eventuale alternativa...e non è giusto,non deve essere così....siamo ciò che siamo,almeno in questo primeggiamo in originale individualismo....esseri unici con a disposizione la nostra,propria,originale ed unica capacità nel nostro specifico ambito....

di Materia Simona

AGUZZA LA VISTA

AGUZZA LA VISTA



Formidabile

Formidabile